Diabolik e le Sorelle Giussani

Angela Giussani (Milano, 10 giugno 1922 – Milano, 10 febbraio 1987), è fumettista, editrice e l’ideatrice del famoso personaggio dei fumetti Diabolik, il primo fumetto nero italiano formato tascabile.  

Nata a Milano nel 1922 ha un carattere forte, estroverso e ribelle. Negli anni Cinquanta, quando le poche donne che guidano un’automobile sono ancora guardate con curiosità e sospetto, Angela ha addirittura il brevetto di pilota d’aereo. Inoltre, va a cavallo, scia e pratica svariati altri sport. E lavora sodo. All’inizio come modella per foto di moda e pubblicitarie (indimenticabile nella pubblicità del sapone Lux) e poi anche come giornalista e redattrice.

A ventisette anni sposa l’editore Gino Sansoni: un tipo pieno di idee, che ha il coraggio e la sfacciataggine di mandarle in stampa tutte. In quell’epoca la giovane Angela lavora nella casa editrice del marito – la Astoria Edizioni – e si lascia trascinare volentieri nel turbine di iniziative del marito come autrice, redattrice e persino fotomodella. Al fianco di un personaggio tanto dinamico, sembrerebbe destinata a restare in ombra. Ed invece trova la forza di rendersi indipendente, si licenzia dalla casa editrice Astoria per potersi dedicare a progetti propri. Fonda infatti la Casa Editrice Astorina e dedica tutta la sua vita lavorativa solo a Diabolik, dirigendo la casa editrice fino al giorno della sua scomparsa, avvenuta nel febbraio del 1987.

Dopo tredici numeri del nuovo fumetto, Angela chiama a lavorare con sé la sorella Luciana (Milano, 19 aprile 1928 – Milano, 31 marzo 2001). Insieme iniziano ad occuparsi della casa editrice e a scrivere a quattro mani le avventure rocambolesche del “Re del terrore“. Apparentemente più razionale e concreta, per Luciana all’inizio si prospetta una tranquilla carriera di impiegata, ma affiancata la sorella, si appassiona subito alla redazione di soggetti e sceneggiature per Diabolik e porterà avanti la direzione della testata anche da sola, dopo la morte della sorella. L’ultimo episodio da lei firmato risale a pochi mesi prima della sua scomparsa, avvenuta nel marzo del 2001.

Due belle, colte, spiritose e inquiete signore della buona borghesia milanese che ebbero il coraggio di diventare imprenditrici di se stesse in anni in cui una simile operazione era a dir poco anomala, e che non esitarono ad affrontare accuse, critiche  e processi pur di perseverare nella loro “grande avventura”. Due geniali creative che non inventarono “solo” il personaggio ormai entrato nell’immaginario collettivo degli italiani, ma anche un modo tutto loro di fare fumetto, di pensarlo, di scriverlo, di gestirlo, di viverlo. 

Il primo numero di Diabolik, dal titolo Il Re del Terrore, con sottotitolo “Il fumetto del brivido“, arriva in edicola nel novembre 1962. Rileggendo oggi quel primo episodio si può dire che l’impostazione del personaggio era già perfettamente delineata: Diabolik era un ladro di un’abilità e un’ingegnosità fuori dal comune, genio del crimine e del travestimento, capace di assumere diverse fisionomie grazie a maschere che lui stesso realizzava. Fu poi affiancato dal terzo numero in poi dalla meravigliosa Eva Kant, che diverrà la sua compagna di vita oltre che sua fidatissima complice. Per avversario ecco subito l’ispettore Ginko, poliziotto integerrimo che, da allora, ha dedicato tutta la sua vita professionale alla caccia dell’inafferrabile

Le sorelle Giussani dichiararono pubblicamente di essersi ispirate a un fatto di cronaca nera accaduto a Torino per ideare il loro personaggio. Mercoledì 26 gennaio 1958 un uomo era stato brutalmente ucciso e il suo assassino si era firmato Diabolich, sfidando la polizia attraverso lettere e indovinelli. Resta alla memoria come l’assassino di via Fontanesi.

Il 1962 rappresenta una svolta nel mondo del fumetto non solo per la comparsa dell’eroe nero, ma anche per una grande invenzione: il “formato Diabolik“. Piccoli albi tascabili con solo due o tre vignette a pagina, abbastanza grandi per ospitare campi lunghi (necessari al fumetto d’azione) ma utilizzabili anche per dialoghi ricchi e articolati. Le sorelle Giussani, che allora abitavano vicino alla stazione Nord di Milano, avevano voluto creare un formato adatto alla lettura in treno, calibrato per le migliaia di pendolari che ogni giorno vedevano passare sotto le loro finestre. 

Il successo di Diabolik è folgorante e in poco tempo raggiunge alte tirature arrivando a diventare un fenomeno di costume studiato da sociologi ed esperti di comunicazione. Una geniale intuizione di marketing, non casualmente copiata negli anni successivi da decine di editori di fumetti, ma anche da registi, tanto da ispirare una nutrita schiera di personaggi simili: tutti mascherati e inafferrabili. Il minimo comun denominatore tra tutti era la presenza della “k”. Nascono così Kriminal, Satanik, Cattivik fino al personaggio Disney Paperinik e poi Dorellik e Sadik.

Dal 1999 Mario Gomboli diventa socio e direttore generale della casa editrice Astorina e dopo la morte di Luciana Giussani, ne assume la responsabilità della gestione del personaggio e della testata di Diabolik.

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