Biografia di Keizo Morishita
Keizo Morishita (Kitakyūshū, Japan 4 febbraio 1944 – Milano, 5 aprile 2003) è stato un pittore giapponese attivo in Italia.
Giapponese di nascita e milanese di adozione, grazie ad una borsa di studio si trasferì diciannovenne a Milano nel 1963 per studiare all’Accademia di Brera, dove si diplomò nel 1968 con Marino Marini e dove visse il resto della sua vita fino alla morte, avvenuta nel 2003.
Sebbene Morishita fosse specializzato in scultura, il suo mezzo preferito era la pittura. La sua identità culturale mista, tese a proteggere le sue origini, anche se abbinata a una grande curiosità intellettuale, lo spinse a esplorare strategie e procedure diverse dalla maggior parte dei suoi compagni di studio e lo portò al di fuori del dominio in cui aveva già consolidato importanti e affermati riconoscimenti da parte della critica.
All’inizio degli anni Sessanta Morishita ebbe un contatto diretto con la scena artistica d’avanguardia milanese, ancora legata allo Spazialismo.
Le sue opere sono caratterizzate da geometrizzazioni oniriche, fiabesche e con il passare degli anni sempre più accentuate, in contrapposizione al gusto più morbido diffuso in quegli anni dall’arte povera e informale. Tutto ciò da un lato si rifà alla necessità di ordine e rigore tipica della cultura nipponica (e spesso le geometrie di Morishita sono pure evocative di scorci e paesaggi giapponesi), dall’altro sembra derivare dall’impatto sull’artista di una certa cultura occidentale, in particolare Max Ernst, Paul Klee e il surrealismo.
Oltre che pittore, fu anche apprezzato ceramista, avendo tra l’altro realizzato vasi e pannelli di stile astratto per le manifatture Studio Ernan ad Albisola Superiore e San Giorgio di Albissola Marina.
La prima esposizione di Morishita si tenne a Padova nel 1967 presso la Galleria La Chiocciola. L’antologica considerata più rappresentativa si tenne presso la Galleria del Naviglio di Milano nel 2000. Fra le mostre postume, si ricorda quella del 2006 allo Studio F.22 di Palazzolo sull’Oglio, galleria con la quale Morishita lavorava dagli anni Ottanta.
Molti critici d’arte e curatori hanno scritto del suo lavoro, tra cui Franco Russoli, Roberto Sanesi, Emilio Tadini, Valerio Adami, Ottavio Missoni, Milena Milani, Carlo Franza, Luigi Carluccio, Renzo Margonari, Walter Schönenberger, Taijin Tendo, Keiko Asako, Tani Arata e Rolly Marchi.
Durante la sua carriera Morishita ha esposto prevalentemente in Italia, con mostre a Milano, Roma, Venezia, Torino, Firenze, Padova e Brescia. Ha anche esposto le sue opere in Svizzera (Lugano e Ginevra); Francia (Parigi e Saint Tropez); Danimarca (Copenaghen); Belgio (Gand); Inghilterra (Chester); Taiwan, Cina, Messico e Giappone (Tokyo, Osaka, Nagoya, Niigata e la sua città natale Kitakyūshū).